26 ottobre 2009
Private banking: il mercato servito
Non tutti i clienti potenzialmente
private si rivolgono a operatori specializzati:
esiste una quota del mercato,
quantificabile nel 30-40% che non è ancora servita
da strutture dedicate. Secondo la società di
consulenza
Magstat che, nella sua indagine annuale, ha
analizzato 230 operatori del settore
(tra cui 59 banche commerciali italiane con
divisioni specializzate, 41 banche d'affari
straniere,
13 banche italiane specializzate,
27 sgr-sim-boutique finanziarie indipendenti, 4 reti
di promotori finanziari e 86 family office)
il patrimonio detenuto dai player del private
banking è passato dai 574 miliardi di fine 2007 a
504 miliardi della fine
dello scorso anno, con perdite, in gran parte
attribuibili all'andamento delle borse
internazionali,
quantificabili in 70 miliardi.

Per Magstat, che stima il mercato
potenziale in 734 miliardi di euro (contro gli 845
del 2007) ,
la quota non ancora raggiunta dai servizi di private
banking è quindi pari al 32%.

Dei 504 miliardi complessivi di fine
2008, rileva la società di consulenza, 302,2,
cioè il 60% del mercato servito, erano nelle mani
delle 59 banche commerciali italiane con
divisioni di private banking, 79,8 miliardi (il
15,8%) erano gestiti da 41 banche d'affari straniere
e 43,6 miliardi (8,6%) dalle 13 banche italiane
indipendenti specializzate nel private banking.
Dei restanti 78,5 miliardi, 21,2 (il 4,2% del
servito) apparteneva a 27 boutique finanziarie,
sgr e sim, 30,6 mld alle 4 reti di promotori
finanziari (6,1%), infine, 26,7 miliardi erano
in gestione di 86 family office (5,3%).
A.U.M DEI PRIMI 10 OPERATORI

26 ottobre 2009